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domenica 30 agosto 2009

...The end of the road

...cioè so 3 anni k continuo a convincermi del fatto k non sono io che sono sbagliata ma è il mondo k va storto...e puntualmente mi rendo conto k il mondo non va poi cosi storto...
sarò na complessata de merda ma io non campo bene...

sabato 29 agosto 2009

Notte insonne

Accesi distratta la sigaretta, quella sera come quelle che l'avevano preceduta non riuscivo a prendere sonno... Ero stanca, lo sentivo, ma appena mi sdraiavo sul letto era come se i miei occhi non volevano chiudersi, non volevano far passare un'altra giornata.
Io speravo molto in un colpo di sonno improvviso, ma non accadde niente del genere, mi ritrovai da sola, con la sigaretta in bocca ad osservare il cielo; dall'altra parte della strada il fornaio continuava il suo lavoro, e ogni tanto intonava una melodia che adesso come adesso non saprei accennare, il profumo del pane inebriava i sensi.
Quella serata era veramente strana, non so perchè ma mi aspettavo succedesse qualcosa di li a poco, sentivo una strana sensazione nello stomaco e la mia testa continuava a divagare, cercavo di pensare a qualcosa ma era come se il mio cervello si fosse letteralmente spento.
Non era una sensazione molto piacevole, una fitta allo stomaco mi pervase e a stento riuscii a trattenermi dal cadere. Mi sedetti sul letto, e osservai il soffitto della mia stanza.
Provai nuovamente a straiarmi per cercare di cogliere l'attimo tra lo svenimento e il sonno, e finalmente mi addormentai...

Quando mi risvegliai c'era solo quel ragazzo di fronte a me, i lineamenti marcati, un sorriso premuroso e uno strano abbigliamento... Li per li non ebbi paura, mi sembrava di conoscerlo da moltissimo tempo, anche se non lo avevo mai visto prima.
Indossava una camicia di cotone di un color topo orrendo, le maniche arrotolate e quei due bottoni slacciati che lasciavano intravedere il colorito della pelle, un roseo pallido; un paio di bermuda verde militare e quelle scarpe enormi...
Dopo averlo scrutato attentamente, non riuscii a spiccicar parola, tutto quello che mi fuoriuscì dalla bocca fu un verso più simile al latrato di un cane. Accennò una smorfia e con tono pacato mi suggerì di non scompormi più di tanto alla sua vista, perchè la sua visita sarebbe stata molto breve.
Annuii senza sapere nemmeno il perchè, ma la testa si mosse da sola, e non avevo la minima intenzione di stare a controllare i miei movimenti, dopotutto ne avevo piena ragione visto che mi ero svegliata con un perfetto sconosciuto seduto ai piedi del mio letto!.
Mi fissò cercando di capire a cosa stessi pensando e riprese il suo discorso: "Non posso parlare apertamente, quindi spero in una tua lettura nelle mie metafore." il tono si fece dolce, con un tono paterno. "E' stato lo stesso anche per la rondine, ha dovuto abbandonare tutto, è dovuta fuggire al gelo. Ma come hai visto è tornata, e non è tornata perchè voleva, è tornata perchè DOVEVA."Concluse il suo discorso con un sorriso mi baciò la fronte e si dileguò...

Non ho mai più rivisto quel ragazzo, non ho mai avuto la coscienza di capire quello che mi aveva detto, eppure quella strana sensazione è rimasta... Non era uno sconosciuto, non poteva essere uno sconosciuto, sicuramente era già entrato nella mia vita, forse sottoforma di qualche altra cosa, o persona. Ma non potevo essere all'oscuro di chi fosse, era cosi perfettamente familiare!...

Non so se smisi di pensarci perchè non ne avevo voglia, oppure per paura di scoprire chi fosse veramente, fatto sta che ben presto dimenticai perfino di aver vissuto, o immaginato quella notte...


giovedì 27 agosto 2009

...è x te...

Stranamente non si soffermò a raccontare qualcosa di cui tutti erano a conoscenza, decise di buttarsi su un qualcosa che nessuno prima di allora aveva mai sentito.

Il racconto iniziava con l'incontro di 2 anime, una gioiosa emotiva e sempre pronta ad aiutare chi era in difficoltà, l'altra dolce, distratta e maledettamente estroversa.
L'incontro delle 2 anime avvenne per caso, una serata si passarono accanto, ma nessuna ebbe la voglia, o forse il coraggio di avvicinarsi all'altra, nessuna delle 2 lo riteneva necessario.
Gli capitò poi di rincontrarsi per caso, legate tutte e 2 da una persona, pronte a lottare per vedere quella persona sorridere... li cominciarono a ridere, cominciarono a guardarsi e si capivano al volo, come se non ci fossero barriere tra di loro, cominciarono a chiedersi come mai non avevano mai avuto tutto quel bisogno di parlare o di coccolarsi tra di loro, quando adesso sembrava che nessuna delle 2 poteva fare a meno dell'altra...

Al rintoccare di quelle ultime parole si fermò...decise che il suo racconto era troppo profondo, e avrebbe rischiato di rovinare tutto... Di adagiarsi troppo sul fatto che le persone intorno a lei non l'avrebbero capita, ma se fosse stato il contrario... quel suo tesoro, cosi nascosto nel fondo sarebbe stato alla portata di tutti... Decise di chiudere il discorso con un "...sapete, non ricordo come finisce questa storia..."
Ancora una volta aveva preferito tenere tutto dentro...almeno cosi sarebbe rimasto nascosto quello che le 2 anime si erano confidate...

...Se sai leggere nelle righe puoi capire... Ti amo sei parte della mia vita ora... C&A

mercoledì 26 agosto 2009

...Un bambino...

...E se ti avessi di fronte a me ti direi: Si... con te...
è con te che voglio avere un bambino...

Sembra da pazzi, ma è quello che voglio, certo adesso come adesso vorrebbe dire rinunciare ai sogni di una vita... ma sarebbe tutto cosi bello...
Quelle sensazioni le provi solo quando sei incinta...
La bellezza di vivere e di sentire che stai vivendo per qualcun'altro...la prima volta che sentirei che VALE LA PENA VIVERE...
E poi vorrei averlo con te... sarebbe come te, con quegli occhioni grandi e il sorriso meraviglioso, imparerebbe a camminare e a correre grazie al suo papà... e forse la prima parola che dirà sarà "mamma"... Quella parola che risuonerà nelle mie orecchie per tanto tempo, Mamma...
Io una mamma...

Ti amo, ho voglia di te, voglio fare l'amore con te...
voglio tu sia il padre dei miei figli... Si è esagerato, ma mi sento cosi...

...Come realtà...

Quella sera c'era un venticello leggero, che si posava sul tuo viso, ti faceva rabbrividire ogni tanto, ma tu non avevi freddo, era quel brivido che accompagna sempre o uno sbadiglio, o un'alito di vento sulla schiena...
La tua maglietta nera era abbastanza larga da permettere al vento di farsi un giretto nella tua schiena...come le mani, di quella ragazza, che aveva e ha sempre avuto occhi soltanto per te...
Amava accarezzarti, o sfiorarti solo con i polpastrelli la schiena, ogni tanto sentiva uno scatto, forse ti faceva il solletico, o semplicemente ogni tanto provavi anche tu quello che provava lei quando ti avvicinavi, le sfioravi il viso e cominciavi a baciarle il collo, dolcemente, senza fretta... Ogni tanto alzavi il viso e le mordevi l'orecchio...lasciando il tuo respiro proprio nella sua testa... Quel respiro che la accompagnava fino al sonno, e che la svegliava durante la notte...

Forse provavi una sorta di divertimento nel sentirla tremare, sentivi che potevi farla tua in ogni momento, eppure non hai mai avuto il coraggio di farlo, le mani non sono mai scese, sei sempre rimasto dannatamente perfetto...
Ogni tanto prova ancora quei sussulti misti di piacere e paura... Lo senti, non puoi non sentirlo, è li vicino a te, la stai baciando, continua a tremare continua a sperare, continua a volerti solo per lei...una notte, un minuto...
Fisso sulla mente, maledettamente bello, il pensiero si sufferma sulla tua schiena nuda, il tuo respiro su di lei... Poi il sobbalzo...

Era un maledetto sogno...

martedì 25 agosto 2009

...Tutto di notte...

...è sempre dopo un'uscita con gli amici che si accende, che si fa spazio tra i meandri più nascosti dell'anima.
Sempre quando sei sola, soltanto il rumore delle foglie che si muovono con il cullare del vento, e quella luna...che quando non è piena è ancora più bella, quella luna che anche tu da dove sei adesso puoi vedere...


Chissà se ci vedi lei in quella maestosa ed elegante luna...oppure se è una serata come le altre, una di quelle che ti spompano e che ti fanno crollare sul letto...
Per lei è sempre difficile prendere sonno quando c'è la luna, non riesce a smettere di guardarla perchè in quella luna vede il tuo viso, i tuoi occhi, il tuo sorriso...
Come consolazione ascolta una canzone di Luciano e sorride, pensando che almeno in quelle notti di luna può guardarti senza farsi vedere...può contemplare la tua bellezza, la bellezza che vede rivivere nel sorriso di un bambino o nel viso stanco ma felice di un'anziana signora che passeggia mano nella mano con l'uomo che l'ha accompagnata e l'accompagna nella vita tutti i giorni...

E' come quando vai a fare la spesa... Tutti quei prodotti, tutti cosi perfettamente uguali, eppure c'è quello che preferisci, quello che ritieni il più giusto per te, il tuo preferito...

I tuoi occhi sono i suoi preferiti, quel colore caldo, come una tiepida mattina d'estate o come una serata di fronte al camino, d'inverno, quando fa molto freddo... Si è quella la sensazione che continua a provare quando è affianco a te, e ti guarda, ti osserva senza farsi notare, quando guarda quegli occhi si sente protetta, si sente pervadere da un calore immenso, indescrivibile e impercettibile agli occhi di qualunque altra forma umana...

Si, ama sentirsi così...per questo teme che un giorno quegli occhi possano appartenere a qualcun'altro... E anche se adesso non può dire che quegli occhi sono i suoi, ha la convinzione che sono soltanto tuoi, e che nessuna al di fuori di lei, può contemplarne la meraviglia...

lunedì 24 agosto 2009

...Il mio Angelo...

...tutte le mattine 2 raggi di sole puntualmente attraversavano la stanza...
I bordi del letto, i suoi capelli castani e le gambe liscie, li dove ancora la notte aveva lasciato qualche brivido...Si svegliò delicatamente accarezzata dal dolce tepore del sole sulla coscia...
Eppure come tutte le mattine c'era qualcosa che la bloccava, che la faceva morire, la faceva star male... Bastò poco per sorprendere una lacrima sulla guancia della ragazza.
Bastò soltanto quel minuto che intercorre tra il distacco dal mondo dei sogni, quello roseo e sempre meraviglioso, e il mondo reale...quello che fa male solamente a pensarci.
L'immagine di quell'angelo della morte gli passò freneticamente nella testa e la fece sobbalzare... ogni mattina la stessa tragedia, la stessa irrefrenabile voglia di poterlo avere, anche solo una notte, anche solo pochi istante, baciarlo...accarezzarlo.
Quel pensiero la sfiorava ogni attimo della sua esistenza. Ma per la maggior parte dei casi riusciva a nascondere tutto con un grande sospiro...
Scese delicatamente le scale, il solo rumore che si udiva nella casa erano gli zompettii del cane che aspettava di uscire.
Giunta nel salone tirò la serranda, un fascio di luce l'avvolse tiepido e delicato; il tempo di accendere la radio e come ogni mattina la calda voce di Luciano la riportava nel pacato mondo dei sogni insieme alla sua canzone preferita, che una mattina si e una no davano alla radio "La ballerina del carillon"... Canticchiando versò in una tazza il caffe, che la mamma come ogni mattina aveva già preparato prima di andare al lavoro.
La colazione come ogni mattina era molto veloce, il tempo di ascoltare quella canzone che amava tanto, e si tornava ai piani alti, alla ricerca disperata di qualcosa da mettere per uscire quel pomeriggio...
Durante tutta la mattinata, non faceva altro che ascoltare il suo Luciano e quando meno se l'aspettava arrivava quella canzone...quella maledetta canzone, una delle più belle a suo avviso..."Kay è stata qui" una di quelle che la toccavano nel profondo. Quando arrivava quella canzone era inevitabile sprofondare nel letto... Accennate le prime note si sedeva sul bordo del letto... e non appena la voce di Luciano si faceva sentire cominciavano a scendere le prime lacrime e dopo pochi minuti, senza nemmeno aver ascoltato la canzone, si trovava da sola a singhiozzare in camera... Ormai era di routine infatti raramente sentirete intonare dalla sua voce quella canzone...almeno finchè quell'angelo resterà nei suoi pensieri sarà difficile convincerla che quella canzone, è solamente una canzone, e che il suo atto di frustazione è puramente inventato... Ma come dice lei "Luciano ha scritto la mia vita senza nemmeno rendersene conto"...
Bhè quando la mattinata scappava via e cominciava a farsi sentire l'afa del primo pomeriggio cominciava a pensare a cosa mettersi per uscire, qualcosa che l'avrebbe colpito, che gli avrebbe fatto cambiare idea su di lei...qualcosa che l'avrebbe fatto innamorare... (è certo, xke basta soltanto uno stupido paio di jeans o una gonna per fargli cambiare idea)
Scelti i vestiti correva a fare la doccia... minimo mezz'ora di doccia, nella quale pensava a qualsiasi cosa...pensava a come avrebbe fatto i capelli, lisci magari, visto k lui li adorava... Pensava a cosa avrebbe detto quando lui sarebbe arrivato... Tante idee le frullavano per la testa, ma l'idea principale riguardava quel bacio, il primo bacio quello che si erano scambiati quella fresca serata estiva...Era bastato quel bacio per farla innamorare, si vergognava perfino a parlarne con gli altri che in quella circostanza era riuscita anche ad eccitarsi, aveva i brividi, tremava... Ma tutto ciò non era perchè lei avesse freddo...era la sua vicinanza k la faceva tremare, rabbrividire...
Quel getto d'acqua fredda bastò x risvegliarla dal sogno.
Usci di fretta dalla doccia rabbrividendo, ma bastarono pochi minuti per eliminare quel freddo che aveva addosso, dopo tutto era Agosto!
Cominciò a vestirsi, Poi si asciugò i capelli e velocemente li piastrò passando dei semi di lino sulle ciocche cercando di renderle piu morbide al tatto...
Impugnate le chiavi di casa sali in macchina... Era impossibile eliminare il mal di stomaco, quella strana sensazione di vuoto che l'accompagnava sempre, ogni volta k percorreva quella strada...
Una volta giunta alla piazza era troppo euforica, ma doveva cercare di far finta di niente...
Intravide quei visi conosciuti e quei sorrisi che l'accompagnavano da circa 4 mesi a quella parte...
C'erano tutti...

Lui era li, come tutti i giorni, bello come il sole... quel sorriso che le distruggeva l'esistenza ci mise poco a diventare il dono più bello che qualcuno le poteva porgere in quella giornata...
Dopo aver salutato tutti salutava lui, lo salutava per ultimo perchè poteva abbracciarlo di più...
Ogni volta che si abbracciavano lui gli stringeva i fianchi, e quel brivido che la tormentava riaffiorava sulla schiena, alimentando sempre di più la voglia che aveva di quell'angelo... quell'angelo che amava farle del male, senza accorgersene. Quell'angelo che la portava nei cunicoli più oscuri del dolore e del piacere... Quell'angelo... Il suo angelo... Quell'angelo biondo del quale si era...ed è ancora innamorata...